L’Altopiano di Asiago e il massiccio del Monte Grappa si trovano nella parte settentrionale del Veneto in provincia di Vicenza; il primo continua col Trentino, il secondo è diviso tra le province di Vicenza, Treviso e Belluno.
L’ambiente, al di fuori dei numerosi centri abitati, è pressoché intatto grazie agli abitanti ai quali va il merito di averlo difeso con tenacia e successo. Costituisce un “immenso polmone verde”, infatti, l’aria è tra le piu’ ricche di ossigeno di tutto l’arco alpino.
La Grande Guerra 1915-18
Qui la Grande Guerra 1915-18 imperversò per quattro lunghissimi anni con l’alloggiamento stabile di piu’ di centomila soldati; tanti furono i monti teatro di grandi e sanguinose battaglie, uno su tutti lo testimonia: l’Ortigara, “il Calvario degli Alpini” che per l’insipienza di alcuni nostri comandanti immolò ventimila giovani vite, quando la situazione si era dimostrata insostenibile già al secondo giorno. Ad Asiago si trova uno dei piu’ grandi Monumenti Ossari, “il Laiten” che con i suoi 60.000 caduti, troneggia alto e bianchissimo a monito delle future generazioni. Le distruzioni furono immani e un paziente e durissimo lavoro per la ricostruzione durato decenni, ne consentì la lenta rinascita.
L’Altopiano conserva tra i retaggi della guerra, una vastissima rete di strade e mulattiere che aggiunte alle boschive raggiungono la ragguardevole cifra di 600 km e uniti ai numerosissimi sentieri segnati e curati dal CAI sono l’ideale per l’escursionismo, per la bici, la mountain bike, lo sci di fondo e l’equitazione.
Può essere definto giustamente il paradiso della mountain bike e dello sci di fondo per il quale non esistono confronti col resto d’Europa, disponendo di sette centri con ben 500 km di piste battute meccanicamente sia per il passo classico che per il “pattinato”.
Malghe e Vegetazione
Numerose sono le malghe per l’alpeggio (tra giugno settembre ospitano circa 5.000 mucche) dove si produce il famoso formaggio Asiago da anni conosciuto come uno dei migliori d’Italia.
Grandi greggi di 500 – 1000 e piu’capi di ovini sono presenti nella parte nord, la piu’ selvaggia e vi assicuro che l’incontro è veramente piacevole, mentre sempre emozionante lo è con gli animali selvatici che qui vivono molto numerosi quali cervi, caprioli, camosci e mufloni oltre ai grandi volatili: aquile, galli cedroni, galli forcelli, ecc; per la flora rigogliosa , da non perdere nel mese di maggio, la grande fioritura del Tarassaco che stende un fantastico “tappeto giallo”.
Non si può fare a meno di citare gli estesi boschi di faggio, che in autunno si infiammano con mille tonalità, tra i 700 e i 1500 metri di quota per poi lasciare il posto piu’ in alto a “regali” lanci che fino a novembre offrono meravigliose sensazioni.